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La scoperta del sapore


di LucreziaLuxury
11.03.2019    |    20.381    |    19 9.4
"” Tiro fuori la lingua e ne lambisco la punta..."
Eravamo agli inizi degli anni ’80, preso il diploma tento l’avventura universitaria in quel di Bologna.
Provenendo dalla provincia trovo una camera in affitto per rimanere in città dal lunedì al venerdì.
Il giorno a lezione in ateneo e la sera in appartamento a studiare una vita un po’ noiosa, per cui una sera decido, di fare una visita ad un cinema porno.
Entro un po’ titubante, si trattava della mia seconda esperienza in un cinema per adulti, cerco una fila centrale sedendomi in una poltrona in mezzo.
Il film non è gran chè, ma la voglia è tanta e riesco comunque ad eccitarmi e ad avere una vigorosa erezione. Mi tocco, ma senza trovare il coraggio di tirarlo fuori per fare una cosa più compiuta.
Si arriva così all'intervallo, quando in sala si accendono le luci ed il momento rimane sempre imbarazzante, mi guardo intorno con circospezione e mi rendo conto che siamo in pochi e sparpagliati per la sala, ognuno in cerca di un po’ di intimità.
Si spengono le luci e riprende il film quando poco dopo vedo un signore che si avvicina e si insinua proprio nella mia fila venendo a sedersi proprio di fianco a me, mi irrigidisco subito per il disagio.
Poco dopo, senza alcun problema, si abbassa la cerniera e lo tira fuori cominciando a menarselo lentamente; io sono veramente in imbarazzo, ma la cosa mi incuriosisce e nella penombra sbircio la sua dotazione che si è inturgidita rivelando una buona dotazione con una bella cappella, almeno questa è l’impressione che mi sono fatto nella scarsa visibilità della sala.
Se lo sta menando con studiata lentezza scappellandolo con dolcezza fino in fondo e ricoprendolo con altrettanta perizia, davvero uno spettacolo eccitante, molto più del film.
Ad un certo punto lascia l’impugnatura e mi prende una mano, io cerco di fare resistenza, ma la sua presa è decisa:
“Non avere paura, non succede niente!”
E mi porta la mano verso il suo cazzo in erezione, me lo fa impugnare e mi accompagna nel movimento alternato di su e giù.
Devo dire che è una sensazione piacevole; questa barra di carne turgida e viva che pulsa alle mie carezze.
Dopo un po’, mi lascia la mano e continuo da solo… mi muovo piano come mi ha fatto provare lui che mi incoraggia:
“Ecco così, brava!”
Si proprio così mi appella al femminile e trovo la cosa inaspettatamente eccitante.
“Sei proprio brava, hai proprio un gran bel tocco… Ti piace vero?”
Rimango in silenzio continuando la masturbazione, ma lui insiste:
“Dimmi la verità che ti piace…”
“Si” stavolta rispondo.
“Adesso prova ad accelerare un po’…”
Aumento un po’ il ritmo e sento che si irrigidisce ancora di più, ma subito dopo mi riprende:
“Piano adesso, non vorrai farlo esplodere subito”
“Dimmi la verità, ti piace il cazzo?”
“Si” ormai sono in stato confusionale.
“Dagli un bacino, da brava”
Indugio…
“Dai non farti pregare, un bel bacino sulla punta, è pulito sai”
E mentre lo dice mi prende per il collo abbassandomi la testa fino ad arrivare a toccarlo con la bocca, docilmente lo seguo
“Senti come è buono! Leccalo un po’ dai, non farti pregare.”
Tiro fuori la lingua e ne lambisco la punta.
“Così, bravissima! Continua!”
“Sei proprio brava! Adesso prendi in bocca la cappella!”
Ormai in trance, eseguo senza indecisione.
“Così! Perfetto! Prova a succhiare! Proprio così, sei una meraviglia!”
“Andiamo a metterci più comodi”
Si alza a mi trascina per una mano verso la prima fila dove c’è più spazio e mi può fare inginocchiare davanti al suo scettro sempre in arrogante erezione.
“Adesso succhialo per bene, senza usare le mani!”
Mi metto comoda in ginocchio lo prendo in bocca e comincio a pomparlo lentamente sulla punta, ma non è soddisfatto perché mi prende la testa fra le mani e me la spinge più a fondo aumentando il ritmo. Poi lentamente, ma con decisione, ad ogni affondo, mi spinge la testa un po’ più giù, fino ad arrivare in preda ai conati di vomito, ad ingoiarlo tutto.
Lo sento ansimare e gemere mentre aumenta ancora il ritmo.
“Fai la brava, non sporcarmi i pantaloni!”
E mentre lo dice lo senti irrigidirsi, la presa sulla testa farsi più decisa, mi spinge il cazzo fino in fondo alla gola e lo sento rantolare mentre esplode con un fiotto potente e caldo che mi riempie la bocca. A stento stringo le labbra per non farne uscire nemmeno una goccia e obbedire alla sua esortazione, ma i fiotti si ripetono, almeno altri tre altrettanto copiosi, che non posso evitare di ingoiare in parte.
Continua a tenermi ferma con la testa fino a rilassarsi completamente.
“Grande!” è il suo commento.
Mi lascia andare così posso sfilarmi il cazzo dalla bocca, avendo cura di non sbavare lo sperma.
Si accorge che ho la bocca piena e mi ordina:
“Non sputarla! Mandala giù”
Indugio…
Ma lui insiste:
“Ho detto, mandala giù!”
Ormai ne ho già ingoiato una parte e inghiottire anche il resto non cambia le cose.
Prima di farlo, ne gusto la consistenza, il sapore tutto particolare che devo dire trovo molto eccitante e gradevole.
Una rivelazione!
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